Risorse utili

Illness Management & Recovery. Si tratta di uno dei più importanti programmi di intervento psicosociale strutturati basati sulle evidenze ad oggi disponibili per il trattamento di disturbi psichiatrici come la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione – sviluppato da Kim T. Mueser e Susan Gingerich. L’obiettivo del programma IMR è quello di aiutare le persone con malattia mentale grave a porsi degli obiettivi di vita significativi e a perseguirli attraverso l’apprendimento di una serie di abilità e strategie utili a gestire il proprio benessere e a fronteggiare i limiti imposti – direttamente e indirettamente – dalla malattia. Il programma è disponibile in lingua italiana in 3 versioni: 1) standard; 2) semplificata per persone con compromissione cognitiva più grave e/o disabilità intellettive; 3) per la doppia diagnosi.

Cognitive Adaptation Training (CAT), sviluppato da D.I. Velligan, Natalie J. Maples, J.L. Ritch, University of Texas Healthat San Antonio, si tratta di un intervento strutturato di rimedio cognitivo di tipo “compensatorio” individualizzato, da implementare nei contesti domiciliari e residenziali, basato sull’apprendimento dell’uso sistematico e personalizzato di “supporti ambientali” e “strategie compensatorie” utili per aggirare le difficoltà di pensiero (memoria, attenzione, funzioni esecutive) e migliorare il suo funzionamento psicosociale nelle persone affette da schizofrenia e altri disturbi psichiatrici gravi.

Functional Adaptation Skills Training (FAST), sviluppato da Thomas L. Patterson, University of California, San Diego, si tratta di un intervento psicosociale progettato per migliorare le abilità di vita indipendente di pazienti di mezza età e più anziani con disturbi psicotici cronici. L’intervento si sviluppa in 24 sessioni settimanali di gruppo (4 sessioni per ciascuno dei sei moduli tematici che compongono il programma), condotte da uno o due operatori, ed è focalizzato sull’insegnamento delle abilità necessarie al funzionamento nella comunità: la gestione della terapia farmacologica, le abilità sociali, le abilità di comunicazione di base, le abilità di organizzazione e pianificazione, l’uso dei mezzi di trasporto, e la gestione del denaro.

Training per le abilità di coping. Una guida pratica, di Susan Gingerich e Kim T. Mueser; collaboratori: Ileana Boggian, Dario Lamonaca, Silvia Merlin, Giovanni Soro (Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2019). Il Training per le abilità di coping rappresenta un importante strumento per la programmazione degli interventi riabilitativi in psichiatria. L’alta strutturazione consente un’ottima replicabilità e la possibilità di utilizzo anche da parte di operatori poco esperti nella conduzione di gruppi. I moduli possono essere applicati anche singolarmente o scegliendoli per tematica, a seconda dei bisogni rilevati nel gruppo utenti in un determinato momento. Spazia in ambiti vari e diversificati raggruppandoli in un’unica metodologia e unendo aspetti psico-educativi con l’apprendimento di vere e proprie abilità fondamentali per l’acquisizione di ruoli sociali e lavorativi riconosciuti. Lo strumento permette quindi, da una parte, l’espressione di un personale stile di conduzione da parte dell’operatore, dando la possibilità di alternare la direttività nelle fasi di apprendimento e sperimentazione e, dall’altra, la libera espressione e condivisione da parte dei partecipanti. Il manuale, dunque, si propone come un’ottima guida per svolgere con personale direttività i gruppi di coping skills.

Motivation and Engagement Training (MOVE), sviluppato da J.L. Ritch, Dawn I. Velligan, University of Texas at San Antonio (versione italiana tradotta e adattata da Giovanni Soro, Ileana Boggian, Dario Lamonaca e Silvia Merlin), il programma MOVE include cinque interventi psicosociali combinati: 1) l’uso di supporti ambientali per bypassare i deficit cognitivi, 2) gli interventi focalizzati sul piacere anticipatorio, 3) il training delle abilità di elaborazione ed espressione emotiva, 4) l’uso di strategie cognitivo-comportamentali per fronteggiare i pensieri autosvalutativi e 5) lo sviluppo di abilità sociali e di vita indipendente.

Rivisitare i sintomi negativi. Un approccio psicosociale per il trattamento dei livelli ridotti di espressione e attività nelle psicosi, di Hilary Mairs (Palgrave, 2017 – edizione italiana a cura di Giovanni Soro – Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2019). Questa guida pratica e maneggevole si concentra sui livelli ridotti di espressione e attività – la difficoltà nel comunicare pensieri ed emozioni e nello svolgimento delle normali attività quotidiane – spesso descritte come parte dei sintomi negativi delle psicosi e della schizofrenia. Suddiviso in cinque sezioni distinte, il testo sviscera la miriade di questioni creata dalla descrizione di queste problematiche come “sintomi negativi”, offre una serie di spiegazioni alternative di natura biologica, psicologica, sociale e ambientale dell’esperienza dei livelli ridotti di espressione e attività e, con una forte enfasi sugli approcci cognitivo-comportamentali, esplora una ricchezza di strategie per affrontare queste difficoltà nella pratica. Arricchito dal coinvolgimento in attività di apprendimento e da esempi di casi clinici, questo nuovo importante testo rappresenta una guida preziosa per studenti e operatori alle prese con le problematiche legate ai livelli ridotti di espressione e attività in tutta la gamma dei servizi di salute mentale.

Programma – Emozioni Positive per la Schizofrenia (PEPS) v2.0, sviluppato da Jerome Favrod e Alexandra Nguyen, Institut et Haute Ecole de la Santé – La Source, Lausanne, 2019 (versione italiana a cura di Giovanni Soro). Il programma Emozioni Positive per la Schizofrenia (PEPS) è un intervento di gruppo che cerca di ridurre l’anedonia e l’apatia aumentando il controllo cognitivo delle emozioni positive. È un programma che si sviluppa in 8 sessioni della durata di circa un’ora, gestito attraverso l’utilizzo di materiale multimediale (visivo e sonoro) presentato in file PowerPoint proiettati su uno schermo. I gruppi sono composti da un numero di partecipanti compreso tra 5 e 10. Ciascuna sessione inizia con un benvenuto e un esercizio di rilassamento o meditazione. Dalla seconda sessione, i facilitatori riesaminano il compito assegnato per casa alla fine della sessione precedente. La sessione continua con la messa in discussione di una convinzione disfattistica/autosvalutativa, quindi con l’apprendimento di un’abilità per migliorare l’anticipazione, il mantenimento, l’aumento o la razionalizzazione delle emozioni positive. La sessione termina con la prescrizione di un’attività da completare a casa per la sessione successiva. Le abilità insegnate sono: assaporare l’esperienza piacevole, esprimere le emozioni in maniera comportamentale, capitalizzare i momenti positivi e anticipare i momenti piacevoli.

Programma di gestione della rabbia negli utenti con abuso di sostanze e problemi di salute mentale, di P.M. Reilly e M.S. Shopshire; vers. it. a cura di Ileana Boggian, Gloria Dalla Zanna, Silvia Merlin, Angela Muscettola, Alessia Pica, Irene Pontarelli, Giovanni Soro). Si tratta di una risorsa molto utile a tutti gli operatori della salute mentale che hanno necessità di pianificare e implementare interventi che abbiano come target le difficoltà di gestione della rabbia nei pazienti con problemi psichiatrici e abuso di sostanze. Il manuale è accompagnato da un workbook contenente le schede di lavoro per i partecipanti.

Social Skills Training cognitivo comportamentale per la schizofrenia, di Eric L. Granholm, John R. McQuaid, Jason L. Holden. Si tratta di un modello di trattamento psicosociale innovativo che – progredendo rispetto ai modelli tradizionali di social skills training – integra in un unico programma il training per le abilità sociali, il problem-solving training e il lavoro sulle abilità metacognitive, con una partecipazione guidata dal desiderio della persona di raggiungere obiettivi sociali e personali specifici e significativi. Il programma è efficace nell’aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi sociali e a migliorare il loro funzionamento psicosociale.

I-CAN: Independence through Community Access and Navigation – Training Manual, di G. Snethen e B. Snead (Temple University Collaborative on Community Inclusion, 2019; versione italiana a cura di Cristina Pontarelli, Irene Pontarelli, Giovanni Soro – 2020), sviluppato per supportare l’accesso e la partecipazione indipendente delle persone con disabilità psichiatriche alle attività piacevoli e di svago di loro scelta disponibili nella comunità. La filosofia di fondo di questo intervento è quella di aiutare le persone con problemi psichiatrici a utilizzare le forme di svago e ricreazione aperte a tutta la cittadinanza e disponibili negli ambienti “reali”, anziché offrire loro spazi e momenti di intrattenimento costruiti ad hoc, che molto spesso si rivelano, anche involontariamente, segreganti e stigmatizzanti.

Training per le abilità di interazione e cognizione sociale (SCIT), D.L. Roberts, D.L. Penn, D.R. Combs (Oxford University Press, 2016); edizione italiana a cura di Giovanni Soro, Ileana Boggian, Silvia Merlin, Irene Pontarelli: Giovanni Fioriti Editore, Roma 2023. Questo manuale descrive un intervento psicosociale di gruppo per persone con disturbi psicotici. Nonostante le anomalie nella cognitività sociale siano comuni nella schizofrenia e in altri disturbi psicotici, e siano associate a deficit nel funzionamento sociale, molti dei trattamenti attuali non puntano esplicitamente a questo dominio. Il programma SCIT è stato sviluppato per colmare questo vuoto nel repertorio dei trattamenti disponibili.

Giovanni Soro, Angela Muscettola e Irene Perini (a cura di) Il supporto all’istruzione delle persone con disturbi psichiatrici, (Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2022). Questa guida è organizzata in 5 parti. La Parte I offre una cornice di riferimento che cerca di mettere in evidenza il valore dell’istruzione come motore della crescita personale di ciascun individuo. La Parte II offre una panoramica delle caratteristiche di alcuni dei disturbi mentali più gravi e del potenziale impatto che queste caratteristiche hanno sui percorsi di studio delle persone che ne sono affette. La Parte III entra nello specifico della pratica dell’istruzione supportata, delineandone i capisaldi, i principi metodologici, le evidenze di efficacia, le diverse fasi nelle quali si sviluppa l’intervento, gli aspetti organizzativi di cui un servizio che intende offrire ai propri utenti un programma di istruzione supportata dovrebbe tener conto, nonché gli strumenti per valutarne gli esiti e il processo di implementazione. La Parte IV fornisce, invece, una panoramica di una serie di valutazioni e interventi psicosociali che, erogati in maniera coordinata e integrata a un programma di istruzione supportata, possono migliorare il funzionamento personale e sociale. La Parte V, infine, fornisce una serie di strumenti di valutazione e schede di lavoro – disponibili anche in formato elettronico e scaricabili dal sito www.fioritieditore.com.

Connecting People, Martin Webber et al. (University of York – NIHR School for Social Care Research); versione italiana a cura di Giovanni Soro, Efrem Secci e Serena Stocchino (2020).

Compensatory Cognitive Training, Elizabeth W. Twamley (Department of Psychiatry – University of California, San Diego, 2011), versione italiana a cura di Giovanni Soro, Ileana Boggian, Dario Lamonaca, Silvia Merlin (SIRP – GICoPsi, 2021).

SIRP – Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale Raccomandazioni di buone pratiche in riabilitazione psicosociale adulti (a cura di D. Semisa, A. Bellomo, P. Nigro, S. Merlin, A. Mucci) Giovanni Fioriti Editore, Roma 2022. Le raccomandazioni di buone pratiche elaborate da gruppi di lavoro multidisciplinari della Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale (SIRP) sono finalizzate a rendere disponibili per tutti gli utenti dei servizi di salute mentale i migliori trattamenti esistenti, identificare i bisogni di cura dal primo episodio e iniziare un trattamento integrato il prima possibile. Il lavoro dei gruppi è stato finalizzato a fornire una valutazione della qualità degli interventi e della riabilitazione psicosociale il più possibile oggettiva e riproducibile, discriminando tra ciò che è consigliabile fare e ciò che è consigliabile evitare. Le raccomandazioni presentate in questo libro hanno privilegiato le pratiche evidence-based, senza accantonare la molteplicità di altre pratiche non (ancora) evidence-based attualmente utilizzate nei servizi e che contribuiscono alla ricchezza dell’offerta riabilitativa, che possono comunque essere considerate e raccogliere l’adesione di operatori ed esperti e la soddisfazione di utenti e familiari.

Lo stigma dei disturbi mentali. Guida agli interventi basati sulle evidenze di Antonio Lasalvia (Giovanni Fioriti Editore, Roma 2022). Lo scopo di questo volume è di rappresentare la lotta allo stigma per quello che in realtà è – e che dovrebbe essere -, così come d’altro canto la letteratura scientifica indica da oltre un ventennio: un ambito tematico, cioè, in cui le evidenze possono e debbono orientare l’azione. Con l’obiettivo di sottrarre questa fondamentale area all’incerto e pericoloso ambito ideologico per trasferirlo, a superiore beneficio dei pazienti e delle loro famiglie, nel campo della scienza.

G. Nicolò e L. Bernabei (a cura di), Social Skills Training. Una guida operativa nei gravi disturbi mentali, EDI ERMES, Milano, 2022. Autori: L. Bernabei, I. Boggian, R. Familari, L. Fierro, U. Gennaioli, M. Lombardi, S. Merlin, M.F. Neroni, G. Nicolò, R. Ortenzi, M. Pecorari, L. Pingani, I. Pontarelli, T. Sagliano, L. Silveri, G. Soro, C. Tonelli, D. Ussorio. I Social Skills Training (SST) sono considerati interventi psicosociali indispensabili per il trattamento della compromissione sociale causata dai disturbi mentali gravi. Il manuale offre una serie di pacchetti specifici di trattamento delle abilità sociali attraverso l’adozione di un approccio integrato, basato sulle neuroscienze. Dopo un iniziale inquadramento del SST all’interno della pratica dei servizi di salute mentale, sono descritte le abilità cognitive e di cognizione sociale evidenziando la loro inestricabile interconnessione alle abilità sociali e al loro apprendimento. Il lettore è guidato verso la costruzione del gruppo di SST, a partire dalla fase di assessment fino alla definizione e misurazione degli esiti. Sono fornite tutte le strategie utili per una migliore gestione del gruppo, anche in ambiti in cui ancora non erano stati proposti interventi strutturati come, per esempio, con pazienti che si trovano ad affrontare la genitorialità o con pazienti autori di reato. Si affrontano argomenti di estrema attualità, dall’apparente “semplice” impiego dell’emoticon o dell’invio degli sms, alla più complessa gestione dei social network. Sono proposti interventi che impiegano la realtà virtuale a supporto di una più immediata e rapida efficacia. Innovativa è anche la scelta di affrontare il SST in fasi differenti della vita, che possono, per loro natura, presentare difficoltà ulteriori oltre il disturbo mentale, come l’adolescenza e la terza età e che richiedono trattamenti personalizzati [presentazione tratta da terzocentro.it].

Terapia cognitiva orientata al recovery per gravi condizioni di salute mentale, Aaron T. Beck, Paul Grant, Ellen Inverso, Aaron P. Brinen e Dimitri Perivoliotis; tr. it. di G. Dalla Zanna, I. Boggian, G.Soro, S. Zotos, A. Muscettola, E. Cormio: Giovanni Fioriti Editore, Roma 2023. Questo libro descrive la terapia cognitiva orientata al recovery (TC-R), elaborata da pionieri del trattamento. Questo approccio, basato sull’evidenza, consente alle persone con una diagnosi di salute mentale grave, come la schizofrenia, di condurre una vita migliore nella loro comunità di appartenenza. La TC-R fornisce strategie innovative per aiutare le persone a passare da una modalità “paziente” a una modalità di vita adattiva e a compiere passi positivi per perseguire le proprie aspirazioni. Vivaci vignette di casi e dialoghi esemplificativi illustrano i modi per accedere alla modalità adattiva con persone che sperimentano sintomi negativi, deliri, allucinazioni, difficoltà di comunicazione, comportamenti autolesionistici o aggressivi e altre sfide. Il libro include dispense e moduli riproducibili.

Presto disponibili in lingua italiana!

Rimedio cognitivo orientato al funzionamento lavorativo e al recovery nei disturbi psichiatrici – Programma Abilità di Pensiero per il Lavoro, Susan McGurck e Kim T. Mueser (The Guilford Press, 2021); edizione italiana a cura di Giovanni Soro, Valeria Giannunzio, Cristina Pontarelli, Dario Lamonaca, Angela Muscettola, Alessia Pica, Efrem Secci, Serena Stocchino: Giovanni Fioriti Editore, Roma (in stampa).

Manuale di lavoro sulle DBT Skills per le psicosi, M. Mullen (New Harbinger Publication, 2021); edizione italiana a cura di Maria Cristina Filograno e Giovanni Soro: Giovanni Fioriti Editore, Roma (in stampa).

Storytelling terapeutico per adolescenti e giovani adulti, Johanna Slivinske e Lee Slivinske (Oxford University Press, 2014); edizione italiana a cura di Giovanni Soro, Sofia Lo Duca, Angela Muscettola, Jancarlo Suarez: Giovanni Fioriti Editore, Roma (in preparazione).

Principi e pratica della riabilitazione psichiatrica. Promuovere il recovery e l’autodeterminazione, Patrick W. Corrigan et al. (The Guilford Press, 2024); ed. italiana a cura di Giovanni Soro, Ileana Boggian, Silvia Merlin, Irene Pontarelli: Giovanni Fioriti Editore, Roma (in preparazione).